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22nd November 2016 by Arianna

I benefici di una passeggiata con il cane

Se sei depresso, stai vivendo nel passato.
Se sei ansioso, stai vivendo nel futuro.
Se sei in pace, stai vivendo nel presente.
Lau Tzu

Quando vado a passeggiare con i cani cerco sempre di trovare un posto in mezzo alla natura. Fa bene a loro, fa bene a me. Un parco o la riva di un fiume diventano il setting di quello che io chiamo vivere nel qui ed ora (hic at nunc). Ma cosa succede quando porto a spasso il cane?

Il primo passo è quello di fare un bel respiro profondo, soffiare via qualsiasi pensiero dalla mia mente e chiedermi se sono presente o se c’è qualcosa che mi disturba. Metto il cellulare silenzioso o lo lascio a casa quando è possibile. Esco solo se sono pronta, altrimenti mi prendo cinque minuti per rilassarmi. E solo dopo aver fatto questo, metto il guinzaglio al cane.

I primi dieci minuti della passeggiata li dedico alla gestione del cane. Ogni cane ha le sue esigenze, per cui mi muovo cercando di soddisfare i bisogni principali. Se un cane è molto energico, la prima cosa che faccio è correre per cinque minuti. Se un cane è abituato a fare subito i suoi bisogni, cerco il posto adatto perché possa farli. Se il cane ha bisogno di tempo, aspetto e lascio che si ambienti. Un cane di cui mi prendo cura si siede appena usciamo di casa. Ed io mi fermo e aspetto che si ambienti. Dopo qualche minuto comincia a camminare ed io con lui. Questa è quella che chiamo la fase di riscaldamento. Dopo questo momento, porto il cane in mezzo alla natura. Quando possibile e sono in un posto sicuro, lo lascio camminare senza guinzaglio.

Questa è quella che io chiamo la fase della libertà. Ed in questa fase io lo seguo, lo osservo, se serve corro con lui, se lo desidera gioco con lui. Sono completamente a sua disposizione, perché la passeggiata è il suo momento. E nel corso dell’ora diventa il nostro momento. Quello che io faccio è stare con lui, è stare nel qui ed ora. E dal mio punto di vista è un vero spasso.

Alcuni cani non staccano il naso da terra per tanto tempo e sembrano così occupati che gli ho soprannominati i manager degli odori! Altri cercano il contatto con altri cani. Alcuni lo fanno con eleganza, all’inglese. Altri lo fanno con passione, all’italiana! Ed è in questi momenti che vengono fuori i caratteri, le particolarità, le specifiche bellezze. Per me è sempre un incanto trovare quel dettaglio che rende unico il cane che sto portando a passeggio. Più l’osservo, più sto attenta a lui, più sono dentro il momento, più mi dimentico di me. Questa è la vera magia di una passeggiata in cui si è dentro al 100%. Grazie al cane ho la possibilità tutti i giorni di vivere il momento presente.

Dopo circa mezz’ora il cane è completamente rilassato, con la giusta dose di energie e libero di fare ciò che sente. Non è più in balia dei suoi bisogni, ma solo dei sui desideri. Fa quello che vuole. E questo mi fa stare bene. Ed è proprio in questo momento che accadano vere e proprie magie. Per esempio con Sweeney accadeva una cosa fantastica. Ad un certo punto lui correva lontano da me. Ed io mi fermavo. Lui mi controllava, ma proseguiva nella sua traiettoria. E andava lontano. I primi tempi facevo delle belle corse, di quelle che ti tolgono il fiato. Poi mi sono chiesta: cosa succede se non lo seguo? Bè, mi sono fatta la domanda giusta. Ad un certo punto Sweeney finiva la sua passeggiata (a circa 50 metri da me), mi cercava, mi puntava e cominciava a correre velocissimo verso di me. Io dall’altra parte mi abbassavo e lo aspettavo a braccia aperte. Arrivava, si buttava tra le mie braccia ed io gli dicevo: “ciao cucciolo!” Bè, in quel momento vivevo una ventata di pura gioia. E Sweeney scodinzolava come un matto.

Ma come ho fatto a fare questa magia? Mi sono dimenticata di me, della mia vita, della mia quotidianità, mi sono dedicata completamente a qualcos’altro e ho potuto scoprire cose che non avrei visto se continuavo a pensare ai miei problemi, a quello che è stato, ai rimpianti, ad un futuro incerto, alle decisioni che non riesco a prendere, alle ferite del mio cuore, a quello che ho perso, a quello che forse non avrò mai, alle mie paure.

Mi sono presa cura di persone con attacchi di panico, ansia, fobia, depressione e il fattore comune di questi “ospiti indesiderati” è l’assenza del tempo presente. Le persone per molto tempo non vivono nel qui ed ora ed ecco che il nemico invisibile bussa alla porta della loro esistenza. Così la persona, troppo concentrata su se stessa, vive un tempo morto come il passato o teme un tempo inesistente come il futuro. Naturalmente non tutti sono destinati a questi disagi, ma molto spesso mi accorgo che gli occhi delle persone sono spenti, inespressivi, tristi, tesi. Vedo persone smarrite mentre passeggiano, mentre prendono l’autobus, mentre fanno acquisti. E cosa rappresentano gli occhi? La finestra della nostra anima che purtroppo smette di brillare se non vive nel presente. Se la mente è intasata di pensieri, l’anima si spegne. Se si vuole controllare tutto, l’anima non respira.

Perché arrivano i disturbi? Per ricordarci che stiamo portando in scena una lato di noi stessi troppo stereotipato, che stiamo ragionando troppo sulle cose, che non stiamo ascoltando i bisogni della nostra anima. Cosa significa avere ansia, panico o fobia? Significa rivolgere tutta la nostra attenzione su ciò che ci spaventa o ci preoccupa e ci si chiude dentro ai propri ragionamenti, alla continua ricerca del perché di ciò che ci accade. Si crea dentro di noi una stanza troppo stretta nella quale si soffoca. E la conseguenza più grave di questo circolo vizioso è la perdita del mondo delle immagini, dei sogni, della fantasia, del gioco, delle fiabe che non ci si racconta più. Se non ci si perde nell’immaginazione, si perde la capacità di dilatare i confini dello sguardo interiore.

Cosa c’entra stare con un cane o un gatto? Relazionarci con loro, che sono molto simili ai bambini, significa avvicinarci ad un mondo più creativo e questo ci permette di diventare estranei da quello che pensiamo, dal personaggio che stiamo portando in scena. Ecco perché è un’opportunità passeggiare con un cane o coccolare un gatto tutti i giorni. Possiamo far respirare l’anima.

Buona vita,

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Filed Under: Arianna Post Tagged With: camminare senza guinzaglio, cat sitter, dog sitter, giocare con il cane, passeggiata con il cane

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